Prefazione al volume – FRANCO FERRAROTTI Come un boa constrictor torpido, infido e implacabile, un flusso incessante di comunicazioni ci avvolge e concorre a costruire la realtà del mondo in cui viviamo. Anche chi pretenda di farsi critico radicale, per esempio, della televisione, come potrebbe esserlo senza seguirne i programmi? Notizie, messaggi, spot, sigle e musichette: è tutto un argomentario di immagini e rumori variamente organizzati che ci inseguono e dai quali sembra inutile, più che difficile, cercare scampo. Con l’avvento dell’elettronica e dei mass media che in tempo reale elaborano e trasmettono dati anche a grande distanza, la solitudine si è trasformata in un bene quasi inattingibile. Il silenzio, in una grazia impossibile. Occorre, più che inveire, prendere sobriamente atto della situazione e cercare di capire. Questo dizionario si propone questo obiettivo. Ci sono almeno tre specie di dizionari: il prontuario, l’enciclopedia, il manuale. Il dizionario che di seguito si pubblica non rientra in alcuna di queste categorie, del resto legittime e rispettabili. Non ha, rispetto al prontuario, pretese di completezza, vale a dire non copre tutte le voci di un settore che del resto, si può dire ogni giorno, si annette nuove, pingui province. Neppure potrebbe competere con il classico dizionario enciclopedico che spesso è il risultato di una silloge di saggi su temi particolari nei quali brillano approfondimenti filologici e laboriose ricerche in vista di acquisizioni assolutamente originali. Infine, sarebbe fuori luogo considerare questo dizionario come un manuale della materia ad uso degli addetti. Il manuale ha di regola un carattere specialistico e un intento squisitamente didattico.Questo dizionario si rivolge naturalmente agli studenti delle scienze della comunicazione, ma anche, se non in primo luogo, al vasto pubblico colto, che oggi si rende ben conto che per non essere fagocitato dai flussi comunicativi è necessario poterli conoscere e quindi padroneggiarli con piena consapevolezza. Per questa ragione, il dizionario, accanto a voci tecniche e qualche volta “gergali”, offre anche brevi, concentrate trattazioni di argomenti generali, quali quello di “intellettuale” e, in una prospettiva ancor più ampia, di “cultura”. La sua duplice vocazione ne viene così rafforzata. Esso è nello stesso tempo un testo di consultazione e un utile vademecum per coloro che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro e che hanno pertanto bisogno di conoscere il significato esatto di termini spesso astrusi, come cyber e ipertesto, strillo e palinsesto. È possibile che soprattutto questa doppia natura del dizionario sarà apprezzata dai lettori. A noi resta il compito, penoso e doveroso insieme, di ricordare qui, in apertura, la figura di Ettore De Marco, nostro valoroso collega, precocemente scomparso, che al mondo delle comunicazioni, sia come docente universitario che come dirigente RAI, ha dato un contributo, organizzativo e di pensiero, che non sarà dimenticato. Gli Autori Roberto Cipriani è professore straordinario e insegna Sociologia della religione all’Università di Chieti e Sociologia nella Terza Università di Roma. È stato visiting scholar nell’Università di Berkeley e visiting professor di Metodologia qualitativa all’Università di San Paolo e di Scienza politica nell’Università Laval di Québec. È past president del comitato di ricerca di Sociologia della religione dell’ISA (lnternational Sociological Association) ed è editor in chief di «lnternational Sociology», rivista ufficiale dell’ISA. Fa parte dei comitati esecutivi della Association Internationale des Sociologues de Langue Française e dell’Institut lnternational de Sociologie. Ha condotto ricerche in Grecia e in Messico. Ha pubblicato nelle nostre edizioni Claude Lévi-Strauss, 1988; è autore di numerosi volumi tra i quali, i più recenti, La bottega dell’effimero, 1991; La religione dei valori, 1992; Aiuto e controllo nel servizio sociale, 1995; Ricerca qualitativa e computer, 1995. Ettore De Marco è stato docente di Sociologia dal 1973 all’Università di Bari, Facoltà di Magistero. Negli ultimi anni ha tenuto l’insegnamento di Sociologia delle comunicazioni di massa nei corsi di laurea in Pedagogia e Scienze dell’educazione. Giornalista professionista dal 1967, è stato responsabile della programmazione radiotelevisiva della sede RAI per la Puglia e quindi, dal 1988 al 1994, Direttore della sede RAI per il Molise. Ha collaborato alle reti radiofoniche nazionali e ai corsi promossi dall’Ordine dei giornalisti. Fra i suoi saggi e pubblicazioni è da ricordare Comunicazione sociale e problemi della civiltà dell’immagine, Bari 1976. Ultimamente ha collaborato alla «Critica Sociologica» e all’edizione italiana del Dizionario di Sociologia, Larousse-Gremese uscito nel 1994 a cura di Lara Foletti. È prematuramente scomparso il 26 dicembre del 1994. Franco Ferrarotti, Ordinario di Sociologia all’Università di Roma «La Sapienza». Ha fondato con Nicola Abbagnano i «Quaderni di Sociologia» nel 1951. Dirige oggi la «Critica sociologica». Ha insegnato in varie Università europee, nel Nord America, in Russia e Giappone. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, Oltre il razzismo. Verso la società multirazziale e multiculturale, 19952. Tra i suoi più recenti volumi, Homo sentiens. Giovani e musica, Napoli 1995. Maria Immacolata Macioti, è docente di Sociologia e Sociologia della religione presso l’Università degli Studi di Roma «La Sapienza». Autrice di numerosi libri e saggi, collabora fin dalla sua fondazione alla «Critica Sociologica». Collabora, inoltre, a «L’Indice», a «Mass media» e a «Roma, ieri, oggi, domani». |