PREFAZIONE (ALFONSO M. DI NOLA)
PREMESSA
INTRODUZIONE (R. CIPRIANI)
- L’analisi sociologica dei simboli
- Conclusione
PARTE PRIMA (R. CIPRIANI)
Simboli e feste: politica e religione nella cultura popolare
Premessa
Politica, religione e simboli
L’ipotesi di lavoro
L’universo di riferimento
Di Vittorio e la sua funzione simbolica: dal 1° Maggio al
murale
Di Vittorio come simbolo di classe
L’intercomunicazione simbolica: la valenza del festivo
Dal festivo al celebrativo: la manipolazione di un simbolo
Usura e persistenza del simbolo al livello festivo-celebrativo
La secolarizzazione del festivo
Le feste dci « Cristi Rossi »
Il simbolismo dell’abito
Il dialogo muto come momento di festa
Il simbolismo politico-religioso del Cristo Rosso
Simbolismo, alimentazione e festa
Conclusione
PARTE SECONDA (G. RINALDI e P. SOBRERO)
Simbolismo laico e religioso. Espressione individuale e partecipazione
collettiva nella ritualità popolare
Premessa
Le ipotesi di lavoro
l.
Primo Maggio: proletariato agricolo e autorappresentazione
di classe
I segni « convenzionali » nei primi scioperi bracciantili
La festa del Prima Maggio agli inizi del ‘900
Comunicazione simbolica e militanza clandestina
Il Primo Maggio nel secondo dopoguerra
La struttura del corteo
Le cellule comuniste e l’organizzazione
Simbolismo laico e suoi elementi rappresentativi
Il sincretismo liturgico
Nuovi modelli culturali
Mito c carisma nel simbolo Di Vittorio
2.
La Cavalcata degli Angeli: funzione aggregante e rappresentazione collettiva nel fenomeno religioso
Eccezionalità festiva e vissuto quotidiano
Gli elementi rituali
Il mito di fondazione
Origine ed evoluzione della dinamica espressiva - I modelli rappresentativi
- La progettazione collettiva
- Esperienza onirica e manifestazione votiva
- Composizione sociale e partecipazione
- Conclusioni
Riferimenti bibliografici
PARTE TERZA
Testimonianze - Nota ai materiali di ricerca
- I materiali sonori e visivi
L’immagine popolare di Giuseppe Di Vittorio
La vera storia
Disdegnava l’altoparlante
Piaceva ai lavoratori queste parole che lui diceva
Li faceva calare come niente ai padroni
La zappa di fianco e il giornale in mano
La parola di Peppino Di Vittorio
Lo volevano bene pure le pietre
« Questa è la mia famiglia », un’immensa folla
Che mi è?! Mi è compagno!
Lui è il Dio nostro
Il Cristo Rosso
Buttavamo le puntine…
… come camminavano si pungevano
Cristo è rosso: perché è del popolo
C’era la libertà di uscire
Quando tolgono le processioni non sembra più ch’è Pasqua…
Vado, ma quando mi piace
Ti faccio ‘na mazziata davanti alla Madonna - Ho voluto provare anch’io che effetto faceva
- « Eccellenza, qui si ribella il paese »
Lo facciamo perché vogliamo farlo. Perché dobbiamo abolirlo?!
Un passo avanti e altri tre indietro
Vai in mezzo al pubblico che tutti ti guardano
Il Primo Maggio
Il simbolo della festa
Si è arrivati piano piano a tramutarla in festa popolare
Non c’erano spettatori a godersi lo spettacolo
Erano manifestazioni di popolo, dall’anziano al bambino
C’era nel sangue la ribellione
La Cavalcata degli Angeli
Venivamo noi ad aprire la chiesa dell’Incoronata
Quando nell’Incoronata entra Sant’Agata di Puglia si sente un
sussulto
Il celeste e il bianco s’intona alla Madonna
Ventinove anni che faccio la compagnia
Allora si è sognata la Madonna Incoronata
Tante grazie ho avuto dalla Madonna
Ho visto l’immagine della Madonna sul mio tallone
L’avevano detto i dottori che non c’era speranza
Credevo alla Madonna di più dei medici
Il trattore si alzava da solo
Che dolore mi sento mò di lasciar Maria
I contadini, noi moriamo di fame e allora io cerco di fare
questo lavoro